Gruppi Giovanili – Secondo anno

Con l’anno 2018/2019 parte la formazione dei cosiddetti Youth Groups che continua anche per tutto il terzo anno di progetto.
Il lavoro dei giovani si è svolto e si sta svolgendo all’interno di gruppi nell’ottica di fornire ai ragazzi un’importante opportunità di educazione non formale per sviluppare le loro competenze in quest’ambito.
I gruppi giovanili sono spazi per i giovani dove esercitare la partecipazione attiva costruendo azioni collettive ed individuali. Lavorano per sviluppare conoscenze e competenze necessarie per essere capaci di cambiare ciò che reputano sia da cambiare nella società in cui vivono e/o nella realtà locale in cui sono inseriti, per accrescere il raggiungimento dell’autonomia personale e del pensiero critico.
Il lavoro nelle comunità giovanili locali è stato pensato come luogo per contribuire ad attivare relazioni e networking tra le scuole coinvolte e le OSC locali, le autorità locali in 12 paesi dell’UE con lo scopo di motivare scuole, le CSO e gli studenti a promuovere la sensibilizzazione del pubblico sui partenariati globali per gli SDGs.
I gruppi giovanili che lavorano sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile con particolare attenzione alla relazione tra migrazione e disuguaglianza globale, strutturando, a seconda dell’esigenze e dell’interesse degli stessi ragazzi, percorsi partecipati ed interattivi.
I gruppi giovanili hanno:

  • svolto una ricerca sociale che mira a sondare qual è la percezione dei coetanei sui temi: migrazioni e disuguaglianze globali.
  • Realizzato una mappa dei luoghi, associazioni, spazi che lavorano con migranti o sulle tematiche riconducibili agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
  • Prodotto dei brevi video-interviste a ragazzi migranti e/o con storie di migrazione.
  • Organizzato un evento finale pubblico durante il quale si presenteranno i percorsi svolti, con modalità e tecniche decise dai ragazzi partecipanti ai gruppi giovanili.

L’EVENTO FINALE PUBBLICO – 1 giugno 2019

Durante la mattinata si sono intervallate la Biblioteca Vivente e una Conferenza sui temi di caporalato, immigrazioni, attivismo e seconde generazioni.

La Biblioteca Vivente è un’esperienza di dialogo interculturale per poter conoscere realtà di vita diverse dalla propria. Consente di sperimentare il superamento del pregiudizio nei confronti del “diverso da sé”, contribuendo a creare una cultura più aperta e disponibile al dialogo, che non discrimini le persone in base alla loro origine etnica, alla religione, alle convinzioni personali, al genere, all’orientamento sessuale, all’età o alla condizione di disabilità.

L’ESPERIENZA DI LAMPEDUSAdal 29/09/2019 al 05/10/2019

L’evento nasce per proseguire il percorso di educazione alla cittadinanza globale sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in relazione ai fenomeni migratori e ha portato alla stesura della “Carta di Lampedusa”, un documento che permetterà ai 45 giovani coinvolti, provenienti da 12 Paesi europei, di impegnarsi sul territorio in cui vivono in maniera ancora più efficace, nella convinzione che ciascuno debba avere il diritto di scegliere in autonomia se lasciare o meno il proprio Paese, senza motivazioni di forza dettate da guerre, persecuzioni o cambiamenti climatici.

Lampedusa, terra di ingresso all’Europa per molti migranti, dal 29 settembre al 5 ottobre, grazie alla sinergia tra Progettomondo.mlal, Amnesty e il Comitato Tre Ottobre, è diventato infatti il luogo simbolo per riflettere sui legami tra disuguaglianze, cambiamenti climatici, guerre e persecuzioni che costringono allo spostamento milioni di persone nel mondo, impedendo così una scelta libera e consapevole. I 45 giovani europei coinvolti nel progetto Start the change!, sono andati anche a Lampedusa anche per ricordare. Il 3 ottobre, infatti, si sono uniti agli oltre 500 coetanei italiani e non, per partecipare alla giornata della memoria e dell’accoglienza istituita in memoria delle 368 persone che persero la vita nel naufragio del 3 ottobre 2013.

Dal Marocco Progettomondo.mlal ha portato a Lampedusa Hanane El Baraka e Walid Oualla, presentando così la migrazione vista con gli occhi di chi vive sull’altra sponda del Mediterraneo. Francesco Motta, testimonial di Amnesty International Italia, ha raccontato invece come la musica e l’arte possano rappresentare preziosi veicoli di cambiamento a favore dei diritti umani.

A rappresentare i gruppi di giovani attivati da Amici dei Popoli sono state: Alessia (Padova), Martina (Bologna) e Nicole (Bologna), accomagnate da Ilaria (Youth Worker Bologna).

Guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=gLq3pNkW9jg