Odiare non è uno sport – progetto concluso

Progetto cofinanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo AICS, capofila CVCS. Padova opera come sede operativa di Amici dei Popoli ONG.

COSA PREVEDE IL PROGETTO: la realizzazione di attività formative presso le scuole e all’interno di società sportive e l’elaborazione di strumenti digitali per prevenire e contrastare l’hate speech discriminatorio di stampo razziale online e offline.

La crescita del fenomeno migratorio e la pervasività del digitale nella vita di tutti i giorni hanno visto spostarsi sul web l’ondata di odio e discriminazione rivolta in particolare ai gruppi culturali collegati alle migrazioni verso l’Europa; questo fenomeno si è esteso anche al mondo dello sport, da sempre ambito privilegiato per favorire integrazione.

Le attività prevedono quindi educazione e formazione alla cittadinanza digitale consapevole per prevenire la diffusione dei discorsi d’odio promuovendo nel contempo i valori positivi tipici dello sport (fair play, rispetto, accoglienza…), attraverso percorsi nelle scuole e all’interno di società sportive. Tale azione verrà supportata da una campagna multimediale che coinvolgerà figure di spicco del mondo dello sport quali testimonial e dalla sperimentazione di strumenti digitali per monitorare l’hate speech online di stampo razziale al fine di contrastarlo in tempo reale ed evitare la sua propagazione, anche grazie all’intervento attivo dei giovani utenti dei social.

PER INSEGNANTI, EDUCATORI, ALLENATORI E DIRIGENTI SPORTIVI:

  • Elaborazione di Unità di Apprendimento (UdA) per lo sviluppo di competenze formali ed informali da sperimentare in ambito scolastico e sportivo messe a disposizione della comunità educante
  • Percorsi formativi per formatori e comunità educante per il coinvolgimento attivo nella prevenzione e nel contrasto dell’hate speech online e offline.
  • Sperimentazione delle UdA sulla medesima tematica in ambito scolastico e sportivo

PER I GIOVANI:

  • Attività di laboratorio con metodi attivo-partecipati (simulazioni, role playing, teatralizzazione) per comprendere al meglio il fenomeno.
  • Creazione di squadre “anti-odio” di giovani allenati a prevenire e contrastare l’hate speech sportivo online e offline.

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All’interno del progetto si è tenuto il seminario online dal titolo “Hate speech e questioni di genere: facciamo chiarezza su odio e sessismo online!“. Ospiti dell’incontro erano la sociolinguista Vera Gheno e il filosofo femminista Lorenzo Gasparrini.

Nel seguente video è possibile vedere i momenti salienti dell’incontro:


INSIEME PER UNO SPORT INCLUSIVO SENZA HATE SPEECH

Un presidio in 10 città italiane per dire a tutti che “Odiare non è uno Sport”

Il 19 marzo 2021 alle ore 15 sono organizzati in contemporanea in 10 città italiane altrettanti presidi – momenti di mobilitazione giovanile creativa – nel rispetto delle norme e del distanziamento fisico, per attirare l’attenzione della cittadinanza sul fatto che i linguaggi d’odio non appartengono alla pratica sportiva, ma anzi ne contraddicono i principi e il senso. 

Secondo il Barometro dell’Odio nello Sport, ricerca realizzata dal Centro Coder dell’Università di Torino, che ha monitorato per 3 mesi i social network delle principali testate sportive italiane, l’hate speech è ormai una componente strutturale delle conversazioni sportive, potenziata dai meccanismi virali della comunicazione digitale. 

Su 4.857 post analizzati, per un totale di oltre 443mila commenti alle pagine Facebook delle cinque principali testate giornalistiche sportive nazionali (Gazzetta dello Sport, TuttoSport, Corriere dello Sport, SkySport, Sport Mediaset), emerge che tre post su quattro ricevono commenti che contengono una qualche forma di hate speech

Lo sport, tradizionalmente terreno di inclusione e aggregazione sociale, che nel nostro paese coinvolge milioni di ragazzi acquista, purtroppo, anche un’altra faccia e può trasformarsi in fornace di discorsi e gesti d’odio, che nella dimensione digitale si potenziano e diffondono in maniera esponenziale. 

Per questo è nato Odiare non è uno Sport, progetto educativo di prevenzione e contrasto all’hate speech nello sport sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e promossa dal Centro Volontariato Cooperazione allo Sviluppo, con un fitta rete di partners su tutto il territorio nazionale. In un anno di progetto e nonostante la pandemia sono stati coinvolti oltre 3400 giovani, 200 insegnanti, 150 allenatori di società sportive e 12 campioni olimpici che hanno realizzato percorsi educativi, mobilitato l’opinione pubblica e fatto nascere delle “antenne anti-odio” in sei regioni italiane, gruppi di giovani opportunamente formati per intervenire nei discorsi di odio online smorzando i toni.

Si sono mobilitati anche personaggi dello spettacolo, che hanno dato il loro supporto alla campagna, come Giovanni Storti, del famoso trio Aldo, Giovanni e Giacomo, che sostiene in questo video ironico la mobilitazione del 19 marzo 

Il progetta culmina proprio con i presidi del 19 marzo a Torino, Cuneo, Milano, Padova, Rovigo, Gorizia, Verona, Roma, Catania. Attraverso brevi performances sportive nel rispetto del distanziamento fisico, e la presentazione di materiali informativi nelle diverse città italiane rilancerà la scritta Odiare non  è uno sport ripresa e fotografata dagli uffici comunicazione dei diversi enti partners per realizzare in contemporanea un “Flash Mob online” coinvolgendo le scuole e associazioni sportive già precedentemente contattate dalle attività del progetto.

In vista del 21 marzo, Giornata internazionale contro il razzismo, l’obiettivo dell’azione è tutelare il diritto ad una comunicazione pacifica e inclusiva e stimolare una riflessione sul tema aumentando la consapevolezza dei giovani sugli impatti devastanti dell’hate speech tanto online che offline, nonché ribadire il valore aggregativo e socializzante di una pratica sportiva rispettosa delle regole

Qui il video spot del 19 marzo 

Il progetto è sostenuto dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo e promosso dal Centro Volontariato Cooperazione allo Sviluppo, in partenariato con 7 ong italiane con ampia esperienza nell’educazione alla cittadinanza globale (ADP, CeLIM, CISV, COMI, COPE, LVIA, Progettomondo.mlal),  l’ente di promozione sportiva CSEN, le agenzie formative FormaAzione, SIT e SAA-School of management,  Informatici senza Frontiere per lo sviluppo delle soluzioni tecnologiche e Tele Radio City e Ong 2.0 per la campagna di comunicazione.  

L’Evento

19 Marzo, Piazza Portello, Padova

Il 19 Marzo anche noi di Amici dei Popoli siamo scesi in piazza per dire a tutti che “Odiare non è uno Sport” !! Il nostro presidio si è svolto in Piazza Portello, dove, con l’aiuto dei ragazzi di Tele Radio City, abbiamo alzato gli striscioni con i dati presi dal Barometro dell’Odio nello Sport. L’evento di Odiare non è uno Sport si è concluso e il nostro presidio è stato un successo! #grazie a tutt* per il sostegno!

Solo con l’attenzione e l’impegno collettivo è possibile contrastare il fenomeno dell’hate speech, online e offline, nel mondo dello sport e non solo!

#staytuned per vedere tutte le foto dell’evento a Padova e nelle altre città italiane che hanno aderito all’iniziativa e continuate a seguirci per le prossime novità!

#stophatespeech #volontariato #odiarenonesport


Alcune foto del nostro presidio: